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G. Stadnic 2018

Ricevo in febbraio l’invito dall’AICC, L’Associazione Italiana Città della Ceramica, a partecipare al 54° simposio internazionale di scultura ceramica a Boleslawiec, Polonia, dal 4 al 26 agosto e pur potendo partecipare solo in parte, vado per presentare il mio progetto sperimentale che ho chiamato Lightness Technique, in quanto utilizzo stampi di cartone che sagomo e ritaglio per creare le forme dei vasi e delle recenti sculture femminili che sto realizzando e che parlano del grande cuore delle donne. E’ una ricerca di leggerezza appunto, di materiale e di percorso tecnico.

Mi piace la semplicità e sostenibilità dei materiali che uso, come la paperclay, anche se spesso la difficoltà sta proprio nel trovare le cose più semplici.

Boleslawiec è una cittadina con ci. 40.000 abitanti situata a sudovest della Polonia, nel voivodato della Bassa Slesia, ai confini con la Germania. Ricorda un po’ Praga. Ha una tradizione di produzione della ceramica artigianale che risale ai tempi del Medioevo. Il centro storico è un gioiello di palazzi restaurati, con colori pastello, molto curati e in occasione dell’Open Air Festival della ceramica che si tiene dal 17 al 19 agosto le vie centrali sono arricchite da casette in legno per la vendita delle ceramiche artigianali, i produttori sono prevalentemente polacchi ma anche tedeschi e cecoslovacchi.

Boleslawiec 2018

Il giorno del mio arrivo a Boleslawiec mi accoglie Mateusz Grobelny commissario e organizzatore del simposio, è un bravo scultore ceramista, capace di realizzare opere monumentali, con lui ci siamo scambiati mail quando volevo capire se e come fosse possibile lavorare alla mia tecnica. Il giorno del mio arrivo mi porta a vedere lo studio dove lavorerò, la sede del Centro di ceramica, il BOK MCC, l’International Boleslawiec Cultural Centre adiacente alla piazza centrale, quella con la chiesa dove di lì a qualche giorno avverrà la spettacolare infornata notturna col forno-drago. Le aule di ceramica sono al secondo piano di un palazzo che ospita a piano terra un negozio di ceramica artigianale tipica di Boleslawiec, una galleria d’arte, un bar Ristorante, nato attraverso un gemmellaggio con giovani danesi, tavolini all’aperto, stile pub nordeuropeo. Mi dice Mateusz che fanno un buon caffè, ma come volevasi dimostrare il concetto di buon caffè per noi italiani è molto relativo…bisognerà pur accontentarsi..siamo in Polonia. Al 1° piano le aule dove si tengono corsi di pittura, musica e altre attività artistiche e una sala conferenza. Il centro di ceramica è ben attrezzato, due aule con ampie vetrate, tavoli centrali, scaffali per i lavori, stampi di gesso di diversa fattura e dimensione a disposizione dei partecipanti, qualche tornio, molti attrezzi, trafila, impastatrice, ben 7/8 tipi diversi di argille refrattarie con più o meno chamotte, e cosa per me interessante, barbottina bianca pronta per il colaggio che utilizzerò per la mia paperclay. Da una delle aule si accede alla stanza col forno elettrico dove ci sono smalti e colori sottosmalto e una cabina con aerografo. Un’aula separata, utilizzata anch’essa per corsi creativi con bambini, ha un forno più piccolo per le prove ed è lì che ci viene portato il pranzo. Tutti i giorni alle 14, mezz’ora più, mezz’ora meno. Lì trovo Ruty Benjamin ceramista di origine israeliana che vive e lavora a Londra, con la quale familiarizzo subito anche perché quasi coetanee e Sarban Chowdhury, giovane talentuoso indiano dell’età di mio figlio che spesso fatico a capire perché pur avendo lavorato all’estero a contatto con indiani, parla un’inglese veloce e l’accento indiano è forte.

G. Stadnic 2018

In tutto siamo 12 partecipanti al Symposio dei quali solo in quattro non abbiamo legami con la Polonia, per la maggior parte vi sono ceramisti polacchi, alcuni residente in Polonia, altri espatriati, chi in Inghilterra, chi in Norvegia, chi in Australia. A Boleslawiec ci sono tre grandi manifatture situate appena ai margini del centro le cui ceramiche vengono per la maggior parte destinate ad un mercato estero, europeo ed orientale, Corea, Cina. nonostante siano passati secoli, la tecnica della produzione non è cambiata tanto. Malgrado alcune piccole modifiche nel processo produttivo, le stoviglie finora vengono dipinte a mano oppure con il metodo “a timbro”. Alcuni di noi, in base al tipo di lavoro che dovevano realizzare, sono stati destinati dagli organizzatori del Symposio a lavorare nelle Fabbriche, altri come me hanno lavorato al BOK-MCC, lo studio di ceramica. Alcuni son partiti con un progetto ben delineato, altri hanno preso spunto per le loro opere dai materiali e dalle attrezzature che lì han trovato, con ottimi risultati. Il giorno stesso del mio arrivo Mateusz mi dice che fa esporre la mia lecture prima della sua Open air History e Fire History dal 2013 al 2017. Non ne ero stata informata, fortunatamente avevo con me chiavetta usb e materiale cartaceo per la presentazione alle 18 al BOK-MCC, altro centro culturale non distante dallo studio, sede del vecchio cinema-teatro, decido di non ripassare dall’hotel vista la distanza e il caldo semitropicale che non ha mollato per quasi tutto il periodo del simposio.

G. Stadnic 2018

Ancora un po’ frastornata e non ambientata arrivo trafelata al luogo segnalatomi da Mateusz sulla cartina. Il pubblico è composto prevalentemente da fotografi li riuniti per il simposio di fotografia che si svolge dal 12 al 16 agosto, oltre gli immancabili colleghi ceramisti. Governo l’emozione quando mi dicono che la mia presentazione in inglese verrà tradotta sia in polacco che in cecoslovacco vista la consistente presenza di fotografi della Repubblica Ceca, ragion per cui cerco di sintetizzare il più possibile. Dopo la mia presentazione Mateusz illustra la storia dei Simposi con relative immagini delle sbalorditive infornate eseguite dal 2013 la 2017. Peccato mancasse una pubblica traduzione in inglese. Il giorno seguente inizio il mio lavoro allo studio, qualche televisione nazionale ci viene a riprendere al lavoro, Mateusz nel pomeriggio ci invita ad andare verso sera, al tramonto, in un posto davvero suggestivo e poco conosciuto, la cava di caolino. A 20 minuti di auto da Boleslawiec, circondata da boschi, su un promontorio, dune di sabbia bianchissima, ai piedi del quale il lago. La cava, artificiale, ma non per questo meno spettacolare, viene usata dalle manifatture per la preparazione delle argille usate per la ceramica. La giornata si conclude con questa inaspettata immersione nella natura alla quale difficilmente rinuncio, pur creando un po’ di ansia per il tempo che viene sottratto al lavoro, soprattutto a chi ha iniziato opere complesse. Chi fa ceramica sa che gli step di lavorazione sono lunghi e non concedono tante distrazioni. Il giorno seguente siamo letteralmente presi d’assalto dai fotografi del simposio, si aggirano curiosi e interessati alle varie fasi di lavorazione delle nostre opere e scattano e sorridono. Diamo i nostri recapiti nella speranza di ricevere alcune selezionate interessanti pictures. Da qualche giorno gira voce che nel pomeriggio verranno scattate le fotografie per il catalogo al BOK MCC presso la sede del simposio di fotografia. Messi in posa come stars sul palco illuminato a dovere, scopriamo in seguito che non saranno quelle le foto per il catalogo. Intanto la città si prepara all’apertura del 24°Boleslavian Festival della ceramica con tanto di parata e carnevale dal 17 al 19, un mega Luna park ha già aperto i battenti ed è forse la causa del black out che lascia mezza cittadina senza luce per 4/5 ore, verrà ridata a mezzanotte, nel frattempo si sono creati a Bursa, il convento che ci ospita, capannelli fra ceramisti e la giornalista “ufficiale” Katarzyna, arrivata in giornata ad intervistarci per il catalogo. In seria difficoltà a raggiungere la mia stanza senza luce, e soprattutto per l’assenza di internet, confesso la mia conflittuale dipendenza, vengo fornita gentilmente da una suora di un lumino natalizio che funziona in assenza della pila del mio cellulare che proprio quella sera smette di funzionare. In ogni caso decido di non salire in stanza al buio e una volta che la suora si ritira mi attardo a fare conversazione con il marito di Aneta, la ceramista espatriata in Inghilterra, se non altro parlo un po’ di inglese. Il giorno dopo alla galleria del BOK MCC viene inaugurata una mostra di ceramiche di giovani donne designer che lavorano per le principali manifatture locali. Katarzyna, la giornalista, viene in studio e inizia a intervistarci, raggiunta dal fotografo “ufficiale”, un giovane polacco amante dell’Italia. Intanto si sta preparando l’infornata in piazza per il giorno seguente, man mano il forno viene riempito con pezzi lavorati nei giorni precedenti. Nel pomeriggio si apre la mostra dei partecipanti al 53 e 54 simposio, in Town Hall, il Municipio, con le nostre opere realizzate in precedenza e portate per l’occasione. La sera ci sarà il buffet nel Wedding Palace, le cui sale sono al piano terra, la stanza più interessante ha volte intrecciate, molto particolari che si richiamano come soluzione decorativa alla sala reale di Vladislav Hall a Praga. E’ anche la giornata di inizio ufficiale del festival della ceramica, col carnevale e la parata. Carri allegorici, sfilano nella piazza antistante Town Hall gremita di gente, fra musica e balli, continua la tradizione di cospargersi di argilla. Alle 2 di notte verrà acceso il forno drago sulla spianata di fronte alla chiesa poco lontana. Spettacolare. Il giorno dopo viene inaugurata nel Museo storico e della ceramica, Grand Tour, la mostra itinerante, con una selezione di ceramiche di gusto tradizionale scelte dalla collezione di rappresentanza di AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica che dal 2014 ha fatto tappa in diverse città italiane ed europee. Lavoriamo tutti sodo per finire i pezzi che dovranno essere pronti per la mostra conclusiva del 25, ma non si può fare a meno di visitare il Muzeum Ceramiki in MIckiewicza Street 13, costruito nei primi del 1900, che ospita sia ceramiche contemporanee con collezioni in parte provenienti da donazioni del 15°,16°, 17° secolo. L’ansia delle infornate finali sale perché la ceramica riserva sempre la sorpresa della cottura. Inaspettate crepe, fratture, per l’infornata a biscotto, effetti sorprendenti degli smalti nella seconda cottura che qui viene fatta ad alta temperatura. Il simposio si conclude con l’ufficiale chiusura dell’Open Air Exhibition alla Galleria dello Studio BOKMCC con una generale soddisfazione dei risultati e con il rammarico da parte mai di non essere riuscita a visitare di più. Di non essermi fatta una nuotata in piscina o un salto alle terme pubbliche, proprio nel centro del paese. Sarà per un’altra volta.

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